La LCTA compie 10 anni
Quest’anno la Lugano Commodity Trading Association (LCTA) festeggia il suo 10° anniversario. La LCTA è un’associazione senza scopo di lucro e riunisce operatori che ruotano attorno all’ambito del commercio di materie prime, delle spedizioni, delle assicurazioni e del finanziamento di questo settore. Per commentare la crescita e l’evoluzione dell’associazione abbiamo intervistato il presidente, Thomas Patrick.
Cosa ha fatto la LCTA per l’industria del commodity trading nel corso degli anni?
La LCTA è stata costituita nel 2010 originariamente come associazione di otto membri tutti attivi nel settore delle materie prime con l’obiettivo primario iniziale di migliorare la comprensione dell’indotto economico del commodity trading in Ticino. Il commercio di materie prime non gode del riconoscimento di un marchio e come tale non dipende dalla pubblicità come mezzo di marketing per la vendita di prodotti; ciò rende il settore esclusivamente privato. Le aziende di materie prime sono raramente quotate in borsa (Glencore fa eccezione) e la maggioranza è detenuta da privati, spesso anche con la formula dei manager-azionisti. Tra gli altri soggetti interessati vi sono le banche, le compagnie di assicurazione, i broker navali, i centri logistici e gli spedizionieri, senza i quali il settore non potrebbe operare. La base di conoscenza del business è affidata a queste società e organizzazioni partner, che operano in modo riservato, data la complessità e la natura particolare delle operazioni gestite dai commercianti di materie prime. Non essendoci un marchio riconosciuto, le aziende devono distinguersi attraverso la qualità del servizio e le competenze di gestione del rischio. Non è comune per le aziende del settore delle materie prime cooperare a causa della sensibilità delle informazioni su prezzi e clienti. È proprio qui che la LCTA entra come importante canale di comunicazione e di formazione all’interno del settore delle materie prime. La LCTA ha stabilito una voce comune per i suoi membri che può essere più chiaramente compresa quando rappresenta il settore di fronte alle autorità locali, regionali e federali.
Quindi la LCTA si occupa anche di formazione?
Certo. Una serie di competenze altamente sviluppate è necessaria per spostare le materie prime in modo efficiente e sicuro attraverso la catena di approvvigionamento, che dipende più dai professionisti che non dalle infrastrutture. La LCTA organizza una serie di moduli di formazione annuali o corsi aperti al personale dei membri dell’associazione per ampliare o adattare le loro conoscenze operative. La LCTA, inoltre, offre una borsa di studio ad almeno un candidato iscritto al corso di studi avanzati per professionisti delle materie prime (CAS Commodity Professional) dell’Università di Lucerna, in collaborazione con la LCTA e la Zug Commodity Association. L’investimento nello sviluppo delle competenze e nella formazione superiore incentrata sulle materie prime è fondamentale per l’importanza che i professionisti rivestono nel successo del business delle materie prime.
Come si è evoluta la LCTA negli ultimi 10 anni?
Come detto, la LCTA è stata costituta nel 2010 con 8 membri fondatori. Oggi i membri sono saliti a 58 e coprono un’ampia gamma di attività che comprende: commercio di energia, carbone e metalli; raffinazione di metalli preziosi; assicurazioni e banche; spedizioni e trasporto di materie prime.
Vi è una significativa concentrazione di aziende attive nel settore delle materie prime sia a Ginevra sia a Zugo, rappresentate rispettivamente dalla Swiss Trading & Shipping Association (STSA) e dalla Zug Commodity Association (ZCA). Nel 2015 la STSA si è affermata come associazione mantello per l’intero settore svizzero delle materie prime, la LCTA e la ZCA aderiscono come membri istituzionali. Si è trattato di uno sviluppo importante, data la necessità di affrontare collettivamente le questioni a livello federale, con la STSA nella posizione migliore per affrontarle.
Quanto è importante il commercio di materie prime per il Canton Ticino?
Il carattere privato delle aziende di materie prime rende difficile valutare appieno il contributo economico apportato collettivamente dalle imprese attive nel settore. In Ticino stimiamo che le aziende attive nel settore delle materie prime siano pressappoco 120 con circa 75 milioni di franchi di gettito fiscale e contribuiscano in maniera importante al PIL del Cantone. Nel contesto internazionale la Svizzera è il più grande hub mondiale per il commercio di materie prime. La sua quota di mercato globale è stimata al 35% per il petrolio, al 60% per i metalli e al 50% per lo zucchero e i cereali. Alcune delle maggiori aziende mondiali sono imprese di commercio di materie prime domiciliate in Svizzera. Non va sottovalutata l’importanza del settore per una circolazione globale sicura ed efficiente delle merci.
Dopo più di un decennio di globalizzazione che ha promosso l’apertura dei mercati e la riduzione delle barriere commerciali, l’attuale movimento è caratterizzato dalla sfida di azioni protezionistiche e dal ridimensionamento delle politiche nazionaliste che invocano tariffe e quote che sono complesse per l’attività dei commercianti di materie prime. Il ruolo del trader di materie prime rimane essenziale per lo spostamento delle merci e la gestione di tutti i rischi, ma la difficoltà di gestione oggi significa che possono sopravvivere meno le piccole aziende. Si tratta meno del commercio e più della spedizione e dello stoccaggio delle merci, dell’attenuazione del rischio di pagamento e della capacità di finanziare una catena di approvvigionamento estesa. Questo rende la LCTA e le sue associazioni affiliate più importanti come luogo in cui le informazioni possono essere condivise tra i membri e le competenze sviluppate per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.
Qual è il suo augurio per la LCTA per il suo 10° anniversario?
Questo è il decimo anniversario della LCTA, che purtroppo è segnato dal più minaccioso allarme per la salute pubblica della nostra vita. Anche se non c’è dubbio che sopravvivremo alla crisi sanitaria, è probabile che la “nuova normalità” rifletterà un cambiamento nel comportamento sia personale sia professionale. Sono un ottimista per natura e credo che il cambiamento di comportamento sarà in meglio e non in peggio. Per la LCTA credo e spero che l’associazione sarà resa una piattaforma ancora più forte e fornirà un canale ancora più vigoroso per la condivisione di informazioni tra i suoi membri, così come una voce più forte per educare il pubblico sull’importanza del settore per lo spostamento dei beni di base dalla fonte di origine o produzione al punto di consumo.