Per monitorare l’evoluzione del settore del commercio di materie prime e valutarne l’impatto economico complessivo, LCTA ha realizzato nell’autunno 2025 un sondaggio tra i propri membri, coinvolgendo esclusivamente società di trading. Nonostante le difficoltà affrontate sui mercati globali, dalla panoramica dettagliata delle performance del comparto nel periodo 2021-2023 emergono solidi fondamentali finanziari, mercati in continua evoluzione, forza lavoro in crescita e strutture occupazionali coerenti con la natura operativa del settore.

I risultati del sondaggio 2021–2023 effettuato tra le aziende associate dalla Lugano Commodity Trading Association (LCTA) confermano la solidità del settore nonostante le difficoltà globali. Oltre il 75% delle imprese mantiene il quartier generale in Ticino, consolidando Lugano come hub internazionale del trading e sottolineando l’importanza strategica del Cantone nella filiera globale delle commodities.

I ricavi delle aziende partecipanti hanno mostrato un aumento significativo nel 2022, seguito da una contrazione nel 2023, ma restano comunque superiori ai livelli del 2021, confermando una crescita complessiva positiva. La spesa salariale è aumentata negli ultimi due anni, riflettendo sia l’ampliamento dell’organico sia le performance aziendali, mentre, da una verifica con le Autorità cantonali, il gettito fiscale rappresenta oltre il 70% del totale settoriale consolidato (federale, cantonale e comunale), a testimonianza della rilevanza economica delle imprese aderenti.

L’occupazione continua a crescere, con i lavoratori frontalieri stabili intorno al 30% del totale, a conferma dell’integrazione del settore con il mercato del lavoro regionale e dell’attrattività del Ticino per talenti locali. La struttura del personale rimane orientata a posizioni operative e specialistiche, ma con un 25% di impiegati in ruoli manageriali che sono in leggera crescita. Le proiezioni stimano circa 1’000 equivalenti a tempo pieno (FTE) complessivi nel 2023 nelle sole società di trading, escludendo quindi i dipendenti di società di servizi correlate.

Dal punto di vista operativo, il comparto energetico ha mostrato dinamiche differenziate: petrolio e carburanti sono cresciuti costantemente, il GNL ha registrato un forte rimbalzo nel 2023, mentre gas e carbone hanno subito cali legati presumibilmente a fattori esogeni, come le restrizioni finanziarie e assicurative nei mercati europei per quel che riguarda il carbone. Anche i metalli evidenziano tendenze divergenti: i non ferrosi hanno più che raddoppiato il volume nel 2022 e si sono stabilizzati nel 2023, mentre i ferrosi mostrano una contrazione strutturale, in parte collegata alla riduzione dei flussi da Russia e Ucraina, storicamente importanti per gli operatori ticinesi. Altri segmenti di commodity hanno mostrato crescita nel 2022 e un moderato calo nel 2023, confermando la capacità del settore di orientarsi verso segmenti a maggiore rendimento o con maggiore potenziale di crescita.

Nel complesso, i dati delineano un settore maturo e resiliente, fortemente radicato nell’economia cantonale e capace di affrontare le sfide derivanti dalla competizione globale e dai rischi geopolitici. LCTA continuerà a investire nello sviluppo delle competenze e nell’attrattività del territorio per sostenere la competitività del Ticino a livello internazionale.

Lugano, 3 dicembre 2025

Per informazioni: Monica Zurfluh, Segretario generale LCTA, zurfluh@lcta.ch, M +41 79 220 40 71

La LCTA è un’associazione senza scopo di lucro con sede a Lugano fondata nel 2010. Conta oggi una cinquantina di associati, fra cui alcuni dei maggiori operatori del settore del commercio delle materie prime e del suo ecosistema: il Ticino è un importante centro mondiale per il commercio di metalli ferrosi e non, in primis oro e acciaio, nonché di carbone, coke, gas naturale ed elettricità

Documento



A due anni dall’ultima edizione è tornata a Lugano la “Global Commodities Conference”, evento faro della Lugano Commodity Trading Association (LCTA): il mondo delle materie prime si è infatti riunito l’1 e il 2 luglio 2024 per guardare con occhio critico e analitico alle nuove dinamiche geopolitiche e alla transizione energetica e confrontarsi sul loro impatto sui mercati globali delle materie prime.

La geopolitica e i modelli commerciali globali si stanno rapidamente riconfigurando. Le tensioni in Medio Oriente, in particolare, stanno esercitando pressioni sulle principali materie prime, interrompendo le rotte commerciali e le catene di approvvigionamento. Dal canto suo, la “transizione verde” non solo aumenta la domanda di materie prime legate all’energia pulita, ma solleva anche importanti questioni riguardanti l’approvvigionamento sostenibile e l’impegno verso una produzione etica delle materie prime. La Global Commodities Conference 2024 organizzata dalla Lugano Commodity Trading Association (LCTA) è stata l’occasione per commercianti svizzeri e internazionali di materie prime (trader), ma anche banche e assicurazioni attive nel settore, di prendere parte ad una discussione significativa su questi temi e di confermare come il commodity trading sia in grado di affrontare la frammentazione globale e un nuovo ordine mondiale, navigando nella complessità operativa, apportando i necessari adeguamenti e capitalizzando le nuove opportunità di trading.

La Conferenza 2024 ha preso l’avvio il 1° luglio con una cena inaugurale tenutasi al SEVEN Restaurant a Lugano. Dopo i saluti introduttivi del vicepresidente LCTA Roberto Grassi, ha preso la parola Yves Rossier, già Ambasciatore svizzero in Russia, con un discorso acuto e pungente su un mondo monoblocco, sui rapporti di causa ed effetto tra guerra, commercio e sanzioni e su una Svizzera sempre meno rilevante nel teatro diplomatico globale.

La Conferenza è proseguita il giorno successivo al LAC Lugano Arte e Cultura, con i saluti iniziali del presidente Matteo Somaini e una mattinata articolata in due sessioni.

Nella prima sessione, Matthew Bryza, già ambasciatore americano in Azerbaigian, si è espresso in merito al nuovo scacchiere mediorientale e ai vari pezzi che lo compongono. Sulla scia delle sue considerazioni sono poi intervenuti la studiosa di politica estera Anna Borshchevskaya, membro Senior de The Washington Institute for Near East Policy, Marco Galimberti, CEO di DP Trade SA, Ano Kuhanathan, Head of Corporate Research di Allianz Trade e James May, Head of Strategy di Duferco SA, e lo stesso Matthew Bryza, in un panel moderato dal giornalista del Corriere del Ticino Dimitri Loringett. Il panel di analisti e di leader di settore ha analizzato gli effetti del conflitto sul commercio di materie prime e sul trasporto marittimo, dagli aspetti logistici all’aumento dei costi, alla gestione dei rischi, evidenziando come gli effetti negativi dell’incertezza si siano riversati sull’Europa e in particolare sulla sua “locomotiva” (la Germania), sempre meno competitiva, non senza però dimenticare le opportunità che si presentano grazie al Medio Oriente, per la prima volta protagonista della transizione energetica.

La seconda sessione è stata introdotta da Deia Markova, Head of Trade Commodity Finance presso Société Générale Corporate & Investment Banking (SGCIB), che si è concentrata sull’“ecologizzazione” delle materie prime e sulla “decommoditizzazione” del settore, guidate dalla transizione energetica, e su come produttori e commercianti di materie prime possano adattarsi a questo ambiente in continua evoluzione. Il tema è poi stato approfondito da Simone Knobloch, COO di Valcambi SA, Giulio Macciocchi, Head of Finance & ESG di DXT Commodities SA, Stephen Thomas, Head of ESG & Sustainability di ArrowResources AG e dalla stessa Deia Markova in un panel moderato da Dominique Bruggmann, Manager Financial Services Risk Consulting di Ernst & Young AG. I panelist hanno evidenziato il ruolo giocato dai mercati del carbonio nella transizione verso la decarbonizzazione e il fatto che clienti ed istituti finanziari richiedano sempre più materie prime provenienti da fonti sostenibili e responsabili, sottolineando altresì il rischio di sovra regolamentazione e la necessità di trovare soluzioni accettabili per tutti.

La chiusura dei lavori è stata affidata al presidente LCTA Matteo Somaini, che ha voluto condividere i suoi “takeaway”, tra cui: la relatività di concetti come la multipolarità, la volatilità e la stabilità; la possibile affermazione di un nuovo paradigma in cui la politica predomina sull’economia; la necessità per i trader di trarre vantaggio dalle transizioni e, nello specifico, di riuscire a cavalcare con successo la transizione energetica; come questa vada di pari passo con una “transizione senza risorse”, che in sostanza richiede l’adozione di nuove strategie di approccio ai mercati.

Una Conferenza intensa e ricca di spunti, ma anche di opportunità di networking, che ha riunito a Lugano oltre 150 professionisti del settore, provenienti da tutta la Svizzera e da importanti centri come Londra e Dubai.

Retrospettiva Global Commodities Conference 2024: il riassunto dei temi trattati e una selezione di foto sono consultabili sul nostro sito alla pagina dedicata.

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